FERMI IN ITALIA FINO AL '38
L'ESPERIMENTO DELLA VASCA DEI PESCI
ROSSI
Durante l'estate del 1934 la ricerca continua
in modo sistematico, ma dalle rilevazione effettuate nei vari esperimenti
risulta che la radioattività indotta è diversa a seconda
che l'irraggiamento venga fatto vicino o lontano dai blocchi di piombo
usati per proteggersi dalle radiazioni gamma emesse dalla sorgente.
La mattina del 20 ottobre 1934, gli studenti sono impegnati in alcuni
esami e Fermi inizia da solo: decide di interporre tra i neutroni e
il cilindro d'argento da irradiare uno schermo di paraffina e scopre
che la radioattività dell'argento diventa fino a cento volte
superiore a quella prodotta in presenza di piombo. Fermi intuisce che
sia l'idrogeno contenuto nella paraffina a rallentare i neutroni, in
quanto ha uguale massa a quella dei neutroni, facendoli divenire più
efficaci nel rendere radioattivo un elemento (questo fatto può
sembrarci meno strano se pensiamo che un proiettile velocissimo di una
pistola buca un vetro senza frantumarlo, mentre un sasso scagliato a
velocità minore riduce il vetro in frantumi) e ne conclude che
una qualsiasi altra sostanza contenente idrogeno avrebbe dovuto produrre
lo stesso effetto; per averne la conferma, effettua nuovamente l'esperimento
nella vasca dei pesci rossi situata nel giardino dell'Istituto che è
il contenitore di acqua più grande che ha a disposizione, rilevando
una attività molto più forte di quella dei precedenti
esperimenti.
In seguito vengono fatti altri esperimenti mediante i quali si riesce
a misurare la velocità dei neutroni rallentati e a intuire le
possibili applicazioni pratiche in campo medico di alcune nuove sostanze
create dal bombardamento con i neutroni.