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Roma, 29 Settembre 2001
 
 
 










L'ESPERIMENTO DELLA VASCA DEI PESCI ROSSI
























FERMI IN ITALIA FINO AL '38


L'ESPERIMENTO DELLA VASCA DEI PESCI ROSSI
Durante l'estate del 1934 la ricerca continua in modo sistematico, ma dalle rilevazione effettuate nei vari esperimenti risulta che la radioattività indotta è diversa a seconda che l'irraggiamento venga fatto vicino o lontano dai blocchi di piombo usati per proteggersi dalle radiazioni gamma emesse dalla sorgente. La mattina del 20 ottobre 1934, gli studenti sono impegnati in alcuni esami e Fermi inizia da solo: decide di interporre tra i neutroni e il cilindro d'argento da irradiare uno schermo di paraffina e scopre che la radioattività dell'argento diventa fino a cento volte superiore a quella prodotta in presenza di piombo. Fermi intuisce che sia l'idrogeno contenuto nella paraffina a rallentare i neutroni, in quanto ha uguale massa a quella dei neutroni, facendoli divenire più efficaci nel rendere radioattivo un elemento (questo fatto può sembrarci meno strano se pensiamo che un proiettile velocissimo di una pistola buca un vetro senza frantumarlo, mentre un sasso scagliato a velocità minore riduce il vetro in frantumi) e ne conclude che una qualsiasi altra sostanza contenente idrogeno avrebbe dovuto produrre lo stesso effetto; per averne la conferma, effettua nuovamente l'esperimento nella vasca dei pesci rossi situata nel giardino dell'Istituto che è il contenitore di acqua più grande che ha a disposizione, rilevando una attività molto più forte di quella dei precedenti esperimenti.
In seguito vengono fatti altri esperimenti mediante i quali si riesce a misurare la velocità dei neutroni rallentati e a intuire le possibili applicazioni pratiche in campo medico di alcune nuove sostanze create dal bombardamento con i neutroni.