CHICAGO: LA REALIZZAZIONE DELLA
PILA
Per la realizzazione di questo grandioso progetto, denominato
"progetto Manhattan", alcuni scienziati, tra cui Fermi, si
riuniscono a Chicago in una specie di magazzino, a cui viene dato il
nome di "laboratorio metallurgico" per non destare sospetti
sulla vera natura delle ricerche che vi si effettuano. Il progetto consiste,
innanzitutto, nella realizzazione di un reattore nucleare con il quale
capire se è possibile controllare la reazione a catena.
La mente calcolatrice di Fermi ha un ruolo fondamentale nella costruzione
e nell'accensione della pila (il reattore viene chiamato così
dal verbo inglese "to pile" che vuol dire "impilare",
in quanto gli elementi di cui è costituito sono disposti con
la forma di una specie di torre), perché le spetta il calcolo
precisissimo della disposizione dei mattoncini di uranio e grafite di
cui è formata, per far sì che venga dispersa la minor
quantità di neutroni possibile, e quindi poca energia.
Il 2 dicembre 1942 viene inserito l'ultimo mattone di grafite e vengono
tolte dall'interno della pila le tre barre di cadmio che bloccano la
reazione a catena che ha così inizio; comportandosi il reattore
come Fermi ha calcolato, è possibile controllarlo e quindi costruire
la bomba. Alle autorità di Washington viene comunicato il buon
esito con la famosa frase "il navigatore italiano è sbarcato
nel Nuovo Mondo" e gli scienziati festeggiano con un fiasco di
Chianti; solo Szilard capisce che quella che hanno inventato è
una macchina distruttiva che non porterà a niente di buono.