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Roma, 29 Settembre 2001
 
 
 













CHICAGO: LA REALIZZAZIONE DELLA PILA





















IN AMERICA DOPO IL '38


CHICAGO: LA REALIZZAZIONE DELLA PILA
Per la realizzazione di questo grandioso progetto, denominato "progetto Manhattan", alcuni scienziati, tra cui Fermi, si riuniscono a Chicago in una specie di magazzino, a cui viene dato il nome di "laboratorio metallurgico" per non destare sospetti sulla vera natura delle ricerche che vi si effettuano. Il progetto consiste, innanzitutto, nella realizzazione di un reattore nucleare con il quale capire se è possibile controllare la reazione a catena.
La mente calcolatrice di Fermi ha un ruolo fondamentale nella costruzione e nell'accensione della pila (il reattore viene chiamato così dal verbo inglese "to pile" che vuol dire "impilare", in quanto gli elementi di cui è costituito sono disposti con la forma di una specie di torre), perché le spetta il calcolo precisissimo della disposizione dei mattoncini di uranio e grafite di cui è formata, per far sì che venga dispersa la minor quantità di neutroni possibile, e quindi poca energia.
Il 2 dicembre 1942 viene inserito l'ultimo mattone di grafite e vengono tolte dall'interno della pila le tre barre di cadmio che bloccano la reazione a catena che ha così inizio; comportandosi il reattore come Fermi ha calcolato, è possibile controllarlo e quindi costruire la bomba. Alle autorità di Washington viene comunicato il buon esito con la famosa frase "il navigatore italiano è sbarcato nel Nuovo Mondo" e gli scienziati festeggiano con un fiasco di Chianti; solo Szilard capisce che quella che hanno inventato è una macchina distruttiva che non porterà a niente di buono.





Strati di grafite (pila sperimentale)