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IN AMERICA DOPO IL '38
IL RITORNO A CHICAGO
Dopo la guerra Fermi è uno dei protagonisti
della nascita della fisica organizzata su base industriale e supportata
da grandi mezzi: gruppi numerosi di fisici, grandi macchine acceleratrici
e sostanziosi finanziamenti.
Nel mese di Maggio del 1946 parla in pubblico delle applicazioni pacifiche
dell'energia atomica proponendo di utilizzare i reattori autofertilizzanti
per produrre energia. I progetti di questo utilizzo dell'energia atomica
suscitano l'ostilità del settore militare ma Fermi continua deciso
per la sua strada e convince il direttore del laboratorio di Argonne
a costruirne uno, che in suo onore verrà chiamato "The Enrico
Fermi Atomic Power Plant".
In seguito si trasferisce all'Università di Chicago dove svolge
attività di ricerca parallelamente all'insegnamento: come aveva
fatto anni prima a Roma raduna attorno a sè giovani laureati
a cui dà lezioni private nel suo studio, una o due volte a settimana
fondando così una nuova scuola di fisica teorica. Uno dei suoi
studenti, Chen Ning Yang (futuro premio Nobel) ricorda così le
lezioni di Enrico: "per ogni argomento aveva l'abitudine tipica
di cominciare sempre dall'inizio, faceva esempi semplici ed evitava
per quanto possibile i formalismi. (Usava ripetere per scherzo che il
formalismo complicato era per "gli alti prelati"). La semplicità
dei suoi ragionamenti creava l'impressione di una totale mancanza di
sforzo da parte sua. Ma quest'impressione è falsa: la semplicità
era il risultato di un'accurata preparazione e di una ponderata valutazione
delle possibili diverse alternative di esposizione".
Dal '47 al '50 è commissario del General Advisory Committee,
comitato che ha il compito di esprimere pareri tecnici e scientifici
sui programmi civili e militari per lo sviluppo dell'energia nucleare.
I suoi interessi scientifici in quel periodo sono rivolti allo studio
dei mesoni e dell'origine dei raggi cosmici. Su quest'ultimo tema terrà
una conferenza a Como, nel 1949, in occasione di un congresso internazionale:
dopo 11 anni di assenza ritorna per la prima volta in Italia ritrovando
gli amici di un tempo.
Tornato di nuovo in America si trova nel bel mezzo della discussione
per la realizzazione della potente bomba all'idrogeno: inizialmente
contrario alla sua costruzione ritiene comunque doveroso dare il suo
contributo quando gli Stati Uniti accelerano la realizzazione del progetto
in seguito alla scoperta che un fisico inglese di origine tedesca aveva
dato informazioni all'Unione Sovietica sulla bomba-H dal '42 al '49.
I lavori proseguono a Los Alamos e nel novembre 1951 gli Stati Uniti
fanno esplodere la prima bomba all'idrogeno, che sviluppa un'energia
quasi 1000 volte superiore alla bomba sganciata su Hiroshima.
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